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La 'Nzegna
Carovigno (BR)
Martedì dopo Pasqua
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In onore della Madonna del Belvedere a Carovigno si svolge il gioco della 'nzegna, forse introdotto dai veneziani alla fine del XV secolo. Narra la leggenda che, intorno all'anno Mille, fu scoperta un'immagine della Madonna nascosta in una grotta sotterranea. Si decise allora di costruire un santuario attorno alla grotta, dove ancora oggi i fedeli scendono per onorare la sacra immagine, attraversando uno stretto passaggio scavato nella roccia. Il giorno della festa la statua della Vergine viene portata in processione e il ruolo dei portatori è assegnato con un'asta. Quando la statua giunge sulla piazza inizia la gara. Vengono portati gli stendardi ('nzegne) a colori vivaci, che i concorrenti devono lanciare il più in alto possibile e riprendere al volo mentre cadono, nel frattempo i musicisti eseguono una vivace tarantella.
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Gruppo Sbandieratori 'Nzegna
Carovigno (BR)
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Gli Sbandieratori del Gruppo "Nzegna", sfilano ed eseguono le loro esibizioni accompagnati dal rullo dei tamburi e dal suono delle chiarine, indossano costumi storici di colore rosso e blu, i colori della Madonna di Belvedere, e sbandierano una bandiera multicolore. I disegni dividono la bandiera del Gruppo in due parti: nella prima riprende i colori e i motivi della tradizionale bandiera della "Nzegna", nella seconda è raffigurato lo stemma araldico di Carovigno.
: www.nzegna.it
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Il cavallo parato
Brindisi (BR)
Corpus Domini
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Correva l'anno 1252 (ma gli storici mettono in discussione sia la data, sia l'identità del personaggio) e san Luigi IX, re di Francia, tornava da Gerusalemme reduce dalla crociata. Una terribile pestilenza gli aveva decimato l'esercito, era stato sconfitto dai saraceni e fatto prigioniero, quindi aveva dovuto proseguire come pellegrino mettendo mano a opere di cristiana pietà. Stava ritornando in Francia quando la sua nave, che trasportava l'eucarestia, fu sorpresa da una tempesta, ma per fortuna scampò alla furia degli elementi e fu sospinta verso la spiaggia di Torre Cavallo, nei pressi del porto di Brindisi. L'arcivescovo della città, Pietro III, gli andò incontro al porto per rilevare le sacre Specie, portandole poi solennemente nella cattedrale su un cavallo bianco riccamente bardato, seguito dalle autorità cittadine, dalle confraternite e dal clero. Da allora una processione rievoca quell'avvenimento riproponendo la stessa scenografia, un corteo percorre le strade della città scortando un bianco cavallo parato con una gualdrappa dorata che porta sulla groppa un tabernacolo contenente l'ostia consacrata. I cittadini hanno intanto provveduto a drappeggiare i balconi con coperte colorate e gettano una pioggia di fiori verso il corteo, che compie due sole soste: la prima per la benedizione delle acque di fronte al monumento dedicato ai marinai, la seconda in piazza della Vittoria per invocare il bene della città.
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Cavalcata di sant'Oronzo
Ostuni (BR)
26 e 27 agosto
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In occasione della festa del santo patrono, Oronzo, un drappello di cavalieri, preceduti da uno stendardo, scorta per le vie cittadine la preziosa statua di argento massiccio del santo. Indossano calzoni bianchi fermati da corregge alle scarpe, giubbetto rosso ricamato con trine bianche, stretto ai fianchi da una larga fascia vermiglia. Sul capo portano un fez rosso ricamato e sovrastato da un pennacchio. I cavalli sono dotati di splendidi finimenti e di una gualdrappa rossa con frange e ricami bianchi. Contrastanti sono le ipotesi su chi fossero in origine questi cavalieri, secondo alcuni erano un gruppo di nobili che avevano il compito di fare da scorta d'onore alle personalità che venivano in visita alla città. La festa ha avuto origine da un evento ritenuto miracoloso risalente al 1657, quando il santo avrebbe salvato la popolazione da una terribile pestilenza che mieteva vittime in tutte le zone circostanti. Con il tempo i nobili furono sostituiti dai vaticali, ovvero la corporazione dei carrettieri che si faceva carico di portare i rifornimenti in città.
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