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     DATI TERRITORIO     PALMI  RC 
 Regione: Calabria   Provincia: Reggio Calabria 
 Popolazione: 19.435   Altitudine: 228 metri slm  Zona Climatica: B
  Latitudine: 38° 21' 27" N    Longitudine: 15° 50' 57" E 
 
     MUSEI & MONUMENTI     PALMI  RC 

Casa della Cultura Leonina Repaci
Casa della Cultura Leonina Repaci
Via F. Battaglia
Palmi (RC)
Nella Casa della cultura intitolata alla scrittore palmense Leonida Répaci (1898-1985), hanno sede diverse sezioni museali: la Gipsoteca raccoglie oli, aquerelli e studi in gesso dello scultore calabrese Michele Guerrisi (1893-1963); il Museo calabrese di etnografia e folclore, intitolato all'etnologo Raffaele Corso (1883-1965), documenta le attività legate all'agricoltura, alla pastorizia, alla pesca oltre che l'arte popolare, le tradizioni e la religiosità popolare; il Museo Francesco Cilea e Nicola Antonio Manfroce, intitolato ai due musicisti nati a Palmi, conserva la biblioteca musicale, l'epistolario, alcune opere autografe, piccole miniature e onoreficienze di Francesco Cilea (1866-1950) e la quasi intera produzione musicale di Nicola Antonio Manfroce (1791-1813); la Pinacoteca Leonina Rèpaci espone quadri di autori diversi per epoca e provenienza. Di notevole interesse le opere di Guercino, di Edouard Manet, Camille Corot, Giovanni Fattori, Renato Guttuso. Tra le sculture, opere di Marino Mazzacurati, Giacomo Manzù, Tato (Guglielmo Sansoni); l'Antiquarium, Sezione archeologica Nicola de Rosa, inaugurata nel 1997, ospita i reperti relativi a Taurianum, molti dei quali provengono da ritrovamenti subacquei poiché l'antico sito era ubicato lungo le rotte che attraversano lo stretto di Messina. Sono esposti: reperti che risalgono all'età del Bronzo; oggetti del IV-III secolo a.C. relativi al centro indigeno (tra cui alcuni mattoni con il marchio in lingua osca); reperti di età romana tra i quali si segnalano il busto di Adriano (135-140 d.C.) e i capitelli in marmo di età imperiale.

Chiuso sabato, domenica, festività 
Orario Lunedì-venerdì 8.30-13.00; 15.30-17.30

Informazioni: 
( 0966262250 FAX 0966411080


     SAGRE & TRADIZIONI     PALMI  RC 



Festa della Madonna della Sacra Lettera e della Varia
Palmi (RC)

Ultima domenica di Agosto (non annuale)

Il culto alla Madonna della Lettera trae origine dalla epistola che la Vergine avrebbe consegnato agli ambasciatori messinesi recatisi a Gerusalemme per renderle omaggio e per essere confermati nella Fede, dopo la conversione della Città operata da San Paolo. Il Sacro Capello, che la Madonna avrebbe consegnato agli ambasciatori messinesi, insieme alla famosa lettera con la benedizione “Vos et ipsam civitatem benedicimus”, è celebrato dai marinai della Congregazione del Soccorso, i quali ebbero in dono la venerabile reliquia dal Senato di Messina, a ricordo dell’aiuto prestato nella congiuntura di una calamità imperversante nella città dello Stretto. Ad essi è riservato il privilegio di portare in processione la caratteristica “varetta” con la teca del Sacro Capello, ripetendo le consuetudini del Vascelluzzo della Confraternita dei Marinai di Messina.

Ma il momento più atteso della festa è la processione della Varia, imponente carro alto 16 metri e pesante 20 tonnellate formato da una base (U Cippu) sulla quale s’innalza una struttura in ferro che assume l’aspetto di una nuvola. A partire dalla base, sulla Varia prendono posto gli Apostol, un sacerdote e due chierichetti e, verso l’alto, fra le stelle, il sole, la luna, il globo terrestre, festoni multicolori, gli Angioletti; al vertice, infine, è assisa l’Animella, la fanciulla eletta a rappresentare la Madonna, sostenuta dal Padreterno.

L’imponente carro, che rappresenta l’assunzione della Vergine al Cielo, è portato in trionfo, lungo il Corso Garibaldi e poi al centro della piazza, da 200 giovani (i mbuttaturi) delle tradizionali Corporazioni cittadine, aiutati dal popolo che tira le funi che precedono il carro.


: www.lavariadipalmi.it


La statua di San Rocco



I Giganti Mata e Grifone
Festa di san Rocco
Palmi (RC)

16 agosto

San Rocco è di certo il santo più amato, invocato e coloritamente nominato dai palmesi.
In suo onore si celebra una festa che vede una straordinaria partecipazione di penitenti i quali, per sciogliere un voto, seguono scalzi la statua del santo indossando un fascio di rami dotati di pungenti spine sulle spalle e sul petto nudo, soltanto parzialmente riparato da un'immagine di san Rocco. Le donne portano invece una corona di spine poggiata su un fazzoletto arrotolato sul capo. A sera le cappe di spine sono bruciate, mentre in chiesa le donne cantano belle litanie in onore del santo. La chiesa a lui dedicata conserva i numerosi ex-voto in cera che i fedeli offrono in ringraziamento per aver ricevuto guarigioni e benefici. Un'altra straordinaria festa si svolge a Palmi l'ultima domenica di agosto con scadenza del tutto irregolare, si tratta della Varia, dedicata alla Madonna della Sacra Lettera. Essa si struttura in varie fasi: il sabato precedente la festa si porta in giro per il paese il Palio, uno stendardo di seta rosso che reca da un lato lo stemma di Palmi e dall'altro il monogramma della Madonna in un cerchio di dodici stelle. Un uomo robusto lo fa roteare orizzontalmente negli slarghi al suono di tamburi e grancasse. Altri uomini portano sulle spalle i "giganti", due statue di cartapesta raffiguranti i mitici fondatori di Messina: Mata e Grifone (lei bianca e lui nero). Essi sono fatti ballare dai portatori al ritmo incalzante dei tamburi. Domenica poi viene il momento della Varia (cioè "bara", da cui appunto esce la Vergine per volare in cielo), un gigantesco carro di forma piramidale che raffigura l'Ascensione di Maria. Sui fianchi, fra astri e nuvole vi sono, legati per la vita, bambini vestiti da angeli che sono fatti roteare da un meccanismo. In cima, su un piedistallo, vi è il Padreterno, un uomo che sembra reggere con la mano una bambina (l'Animeddha) seduta su un seggiolino che pare veleggiare nell'aria a sedici metri di altezza.
La macchina viene trascinata su slitte lungo il corso principale, tirata da centinaia di uomini e parzialmente sollevata da altri che si sistemano sotto delle lunghe travi. L'effetto è scenograficamente imponente e assai emozionante e quando infine la Varia si arresta nel centro della piazza, oscillando paurosamente, un applauso liberatorio si leva spontaneo dalla folla



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