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DATI TERRITORIO
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SABBIO CHIESE
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BS
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Regione: Lombardia
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Provincia: Brescia
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Popolazione: 3.178
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Altitudine: 280 metri slm
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Zona Climatica: E
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Latitudine: 45° 39' 19" N
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Longitudine: 10° 25' 11" E
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SAGRE & TRADIZIONI
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SABBIO CHIESE
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BS
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La "Stella"
Sabbio Chiese (BS)
6 gennaio
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In molti paesi delle valli bresciane la sera dell'Epifania si svolge il rito della "Stella", una sorta di befanata sacra. Nella tarda serata un coro di giovani accompagnati da un'orchestrina composta da due chitarre, un mandolino, due violini, clarinetto e contrabbasso eseguono canti di questua ricevendo in cambio cibi, bevande e piccole somme di denaro che poi serviranno per allestire una cena in comune a base di polenta taragna. Uno dei cantori regge una stella di carta a cinque punte illuminata dall'interno. Alcune stele di maggiori dimensioni possono contenere al loro interno dei piccoli, graziosi presepi di carta. Un tempo i tre cantori principali interpretavano i ruoli dei Re Magi, indossando costumi e corone, e uno di loro si dipingeva il viso di nero come l'Africano Baldassarre. I gruppi sostano davanti alle abitazioni ed eseguono composizioni dove, tra l'altro, si narra il faticoso viaggio dei Magi dall'Oriente guidati dalla stella cometa: Noi siamo i tre Re, noi siamo i tre Re / Venuti dall'Oriente per adorare Gesù / venuti dall'Oriente per adorare Gesù / quel Re superiore di tutti il maggiore / di quanti al mondo ne furono giammai / ne furono giammai.
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CANZONI POPOLARI
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SABBIO CHIESE
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BS
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Stella
Sabbio Chiese (BS)
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Noi siamo i tre Re, noi siamo i tre Re,
venuti dall’oriente per adorar Gesù
Quel Re superiore di tutti il maggiore
di quanti al mondo ne furono giammai
ne furono giammai.
Ei fu che ci chiamò, Ei fu che ci chiamò
mandando una stella che ci conduce qui,
dov’è quel Bambinello, vezzoso e bello
in braccio a Maria, che madre è di Lui,
che madre è di Lui.
L’amabile Signor, l’amabile Signor
si merita i doni assieme ai nostri cuor,
Perciò abbiam portato incenso dorato,
e mirra e oro in dono al Re divin,
in dono al Re divin.
Quell’oro che portiam, quell’oro che portiam,
ci insegni del Bimbo la sua povertà.
L’incenso è l’odore che toglie il fetore
di stalla inondata in cui troviam Gesù,
in cui troviam Gesù.
E questa mirra poi, e questa mirra poi,
c’insegna del Bambino la vera umanità;
ci mostra di passione l’amaro boccone,
l’amara bevanda che per noi soffrirà,
che per noi soffrirà.
Or noi ce ne andiam, or noi ce ne andiam,
ai nostri paesi da cui venuti siam.
Però ci resta il cuore in mano al Signore,
in mano a Maria e al Bambinel Gesù,
e al Bambinel Gesù.
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