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     MUSEI & MONUMENTI     VENEZIA  VE 

Scuola Grande di San Rocco
Scuola Grande di San Rocco
Campo San Rocco 3052
Venezia (VE)
Sorta nel 1478 e dedicata a san Rocco, protettore degli appestati, la confraternita affidò nel 1516 a Bartolomeo Bon la costruzione della Scuola grande, terminata nel 1560 da Sante Lombardo, mentre la decorazione degli interni è splendida opera del Tintoretto: il ciclo da lui dipinto tra il 1564 e il 1587 consta di oltre sessanta teleri. Volendo seguire un percorso cronologico, bisogna partire dalla Sala dell'Albergo, iniziata nel 1564, con l'enorme Crocifissione, una delle poche opere firmate e datate da Tintoretto; le altre tele evocano la Passione di Cristo. Le 21 tele che decoravano il soffitto e le pareti del Salone superiore, una stanza lussuosa e vasta, vanno dal 1575 al 1581: gli episodi sono tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento. Scendendo dal grande scalone a due rampe si giunge nella Sala inferiore (1583-1587), dove sono collocate le ultime otto tele dipinte da Tintoretto con scene del Nuovo Testamento; di grande pregio l'Annunciazione, la Fuga in Egitto, Santa Maria Egiziana e Santa Maria Maddalena. Degni di rilievo sono inoltre il Cristo Portacroce, di dubbia attribuzione tra Tiziano e Giorgione, e le sculture lignee di Francesco Pianta il Giovane. Oreficerie e suppellettili sacre del Tesoro della Scuola vengono esposte una volta all'anno, il 16 agosto, in occasione della festa di san Rocco.

Orario 28 marzo - 2 novembre: lunedì-domenica 9.00-17.30. 3 novembre-30 novembre; 26 dicembre-6 gennaio; Carnevale: lunedì-domenica 10.00-16.00. Dicembre-27 marzo (tranne periodo di Natale e Carnevale): lunedì-venerdì 10.00-13.00; sabato, domenica 10.00-16.00

Informazioni: ( 0415234864




Trono reliquiario o sedia di San Marco
in alabastro del VI secolo
Tesoro della Basilica di San Marco
Piazza San Marco
Venezia (VE)
Si trova all'interno della basilica di San Marco ed è costituito da una preziosa raccolta d'arte sacra composta principalmente di oggetti orientali datati tra il VI e il XII secolo, portati a Venezia dopo la conquista di Costantinopoli nel 1204. Sono esposti vasi, anfore, coppe egiziane, romane (di estremo valore il secchiello o situla con raffigurazioni di caccia), bizantine, asiatiche; icone bizantine; calici in vetro e cristallo di rocca (tra cui la rara ampolla del X secolo con iscrizioni cufiche); reliquiari del XIII-XVIII secolo; arredi sacri; un paliotto di oreficeria veneziana del XIII secolo; legature di libri sacri (di grande valore quella del Vangelo di San Marco). Degna di nota lo storico trono-reliquiario di San Marco in alabastro calcareo di lavorazione alessandrina (VI secolo). All'interno della basilica di può visitare, dietro l'altare maggiore, la Pada d'Oro, capolavoro dell'oreficeria bizantina e veneziana, realizzata in più fasi tra il X e il XIV secolo.

Orario di apertura:
1 Ottobre - 31 Marzo:9.45-16.45
giorni festivi     13.00-16.45
1 Aprile - 30 Settembre:9.45-17.00
giorni festivi     14.00-17.00

Informazioni: Procuratoria di San Marco
( 041/5225205 FAX 041/5208289

: www.basilicasanmarco.it


Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro
Galleria Giorgio Franchetti alla Ca' d'Oro
Cannaregio 3932 - Calle della Ca' d'Oro
Venezia (VE)
Uno dei più famosi palazzi veneziani, la gotica Ca' d'Oro (1442-1440), venne acquistata nel 1895 dal barone Giorgio Franchetti, che alla sua morte (1916) la lasciò allo Stato, insieme alle sue collezioni. Aperta al pubblico nel 1927, la galleria è stata rimescolata e ampliata, e oggi si compone di 5000 frammenti ceramici, 80 sigilli, 50 quadri fiamminghi, una ventina di dipinti della collezione Franchetti e 15 quadri di scuola toscana, oltre ad alcuni frammenti di affreschi di Tiziano e Giorgione. Da segnalare il San Sebastiano (1506) del Mantegna, e due vedute di Francesco Guardi, tra le poche rimaste a Venezia. Vi è annesso un medagliere con circa 6000 pezzi tra monete e medaglie, di cui solo un centinaio esposte.

Orario Lunedì-domenica 9.00-13.30

Informazioni: 
( 0415238790- 0415222349 FAX 0415222349



Collezione Ca' del Duca Mocenigo Le Gallais
Collezione Ca' del Duca Mocenigo Le Gallais
Corte del Duca Sforza 3052
Venezia (VE)
La collezione privata ha sede nella Ca' del Duca (che prende nome da Francesco Sforza duca di Milano), eretta nel XIX secolo sui resti di un edificio del XV. Comprende una raccolta di porcellane del Settecento, con tazze, scatole e figurine della collezione dell'ambasciatore Marino Nani Mocenigo (pezzi Meissen, oltre a porcellane di Bassano, Venezia, Vienna e tedesche); una di arte orientale (collezione dell'ambasciatore Hugues Le Gallais) con bronzi, ceramiche, giade, lacche, pitture su seta, statue, sculture, ventagli provenienti da India, Cina, Giappone e Corea.

Informazioni: ( 0415287903



Museo Civico di Storia Naturale
Museo Civico di Storia Naturale
Fondaco dei Turchi - Santa Croce 1730
Venezia (VE)
E' nato nel 1924 con le raccolte storiche della collezione Correr, integrate in seguito da nuove acquisizioni. Possiede numerose collezioni: entomologia (1.200.000 insetti), malacologia, minerali e fossili, erbari. Una sezione è dedicata alla fauna ittica della laguna. Mummie, trofei zoologici e materiale etnografico costituiscono la raccolta Miani. Fanno parte delle collezioni ornitologiche ottocentesche esemplari ormai scomparsi in laguna.

Informazioni: ( 0415240885



Casa Goldoni
Casa Goldoni
Calle dei Nomboli 2793
Venezia (VE)
Nel quattrocentesco palazzo Centani dove nel 1707 nacque Carlo Goldoni, dal 1953 è conservata la collezione goldoniana più completa al mondo: lettere autografe, manoscritti, tutte le edizioni delle opere pubblicate in Italia e all'estero dal Settecento ai giorni nostri, i copioni delle commedie, circa 700 fotografie di spettacoli, un centinaio di riviste, una ricca collezione di libretti d'opera dal Cinquecento al Settecento. Nel palazzo ha sede anche l'Istituto di studi teatrali Casa Goldoni.

Informazioni: ( 0415236353



Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume di Palazzo Mocenigo
Centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume di Palazzo Mocenigo
Santa Croce 1992
Venezia (VE)
Ca' Mocenigo, palazzo secentesco donato al Comune nel 1954 dal conte Alvise Mocenigo, ospita numerose collezioni tessili dei Civili Musei, come quella di costumi e tessuti di fine Ottocento e primi Novecento, e quella di Vittorio Cini che comprende circa 200 tra paramenti sacri, teli, campioni del XII-XVIII secolo, oltre a una raccolta di circa 15.000 figurini di moda del Settecento. I materiali sono esposti a rotazione nelle stanze dell'appartamento Mocenigo al piano nobile, che conserva gli arredi e le decorazioni settecentesche, ora museo anch'esso.

Chiuso domenica 
Orario Lunedì-sabato 8.30-13.30

Informazioni: ( 041721798



Museo Storico Navale
Museo Storico Navale
Castello - Riva degli Schiavoni 2148
Venezia (VE)
Istituito nel 1919, è di proprietà della Marina militare e riunisce circa 25.000 pezzi, esposti a rotazione. Comprende anche una sezione dedicata all'Estremo Oriente e, dal 1989, è esposta la collezione di conchiglie della stilista Roberta di Camerino. Nei magazzini è conservata un'enorme quantità di materiale (modelli, pezzi di aerei austriaci abbattuti, bandiere). Da ammirare le raccolte di antiche colubrine, petrere e cannoni, i plastici delle piazzeforti militari della Serenissima nel Mediterraneo e sulle isole dell'Egeo. Una sezione del museo è dedicata alla documentazione della navigazione da trasporto e da pesca, con mappe, carte nautiche e una ricca rassegna sulla storia dell'Arsenale. Di grande rilievo il modello del Bucintoro, l'imbarcazione di gala usata dal doge in occasione dello storico sposalizio con il mare. Tra i cimeli più importanti, un cortelà del Cinquecento, unico pezzo di galera veneziana esistente. Il museo si snoda tra l'ingresso principale dell'Arsenale, gli ex Granai della Serenissima, e il padiglione delle navi nei tre saloni dell'Arsenale, con le imbarcazioni in legno tradizionali, tipiche dell'Alto Adriatico.

Chiuso domenica 
Orario Lunedì-sabato 9.00-13.00

Informazioni: ( 0415200276



Museo del Merletto di Burano
Museo del Merletto di Burano
Piazza Galuppi 184 - Isola di Burano
Venezia (VE)
Il museo si trova in un palazzetto dove ha sede la scuola per la lavorazione dei famosi merletti a "punto Burano" che dal XVI secolo hanno reso famosa l'isola. Quelli esposti sono datati tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, mentre solo pochi pezzi lavorati a fusello sono del Settecento. Per evitare che subiscano danni i merletti esposti vengono sostituiti ogni otto mesi.

Chiuso martedì 
Orario Estate: lunedì, mercoledì-domenica 10.00-17.00. Inverno: lunedì, mercoledì-domenica 10.00-16.00

Informazioni: ( 041730034



Museo Barovier & Toso
Museo Barovier & Toso
Fondamenta dei Vetrai 28 - Isola di Murano
Venezia (VE)
All'ultimo piano di Palazzo Contarini, attuale sede delle Vetrerie Barovier & Toso, sono visibili circa 250 oggetti in vetro che rappresentano gran parte della migliore produzione della fabbrica tra il 1880 e il 1970. L'archivio conserva oltre 22.000 disegni originali, i vecchi cataloghi, gli originali degli antichi libretti delle composizioni per fare vetro, curiosità e testimonianze dell'arte vetraria.

Chiuso sabato, domenica; agosto 
Orario Settembre-luglio: lunedì-venerdì 10.00-11.00, 15.00-16.00

Biglietto: Ingresso gratuito
Informazioni: 
( 041739049 FAX 0415274385



Museo del Risorgimento e dell'Ottocento Veneziano
Museo del Risorgimento e dell'Ottocento Veneziano
Piazza San Marco 52 - Procuratie Nuove
Venezia (VE)
Sezione dei Civici Musei, il museo, il cui primo nucleo risale al 1866, è stato riaperto nel 1979. Documenta la storia di Venezia dalla fine del Settecento alle dominazioni francese e austriaca fino all'annessione al Regno d'Italia (1866). Numerosi dipinti ricordano gli episodi salienti del Risorgimento veneziano. Una sezione è dedicata a Daniele Manin (1804-1857) e conserva numerosi cimeli (l'armeria, la scrivania, gli occhiali e l'orologio).

Orario Aprile-settembre: lunedì-domenica 9.00-19.00. Ottobre-marzo: lunedì-domenica 9.00-17.00

Informazioni: 
( 0415225625 FAX 0415200935





Abbazia di San Lazzaro degli Armeni
Isola di San Lazzaro degli Armeni
Venezia (VE)
Nel 1717 giunsero su questo piccolo isolotto i Padri guidati dall'Abate Mechita di Sebaste, fondatore della comunità a Istanbul nel '700. L'isola divenne centro di spiritualità e il più rinomato focolare del rinascimento della cultura armena. La Chiesa, in romanico-gotico, è del XIV secolo. Il Chiostro e il complesso principale degli edifici sono del Settecento. Pregevoli sono la Pinacoteca e la Biblioteca con 50 mila volumi e manoscritti armeni.

Informazioni: 
( 041/5260104 FAX 041/5268690





Basilica di San Marco
Piazza San Marco
Venezia (VE)
Per circa mille anni la basilica ha svolto le funzioni di Cappella Ducale dipendente direttamente dal Doge che vi nominava il Primicerio a cui era conferita autorità episcopale e Chiesa di Stato affidata alla tutela dei Procuratori di San Marco.

La basilica è composta da una struttura a croce greca poggiante su una struttura che nella navata longitudinale centrale riporta motivi architettonici basilicali: il braccio verticale della croce è maggiore rispetto a quelli dei transetti, l'altare è posto nell'area dell'abside. Al di sopra della croce poggiano le cinque cupole, simbolo della presenza di Dio. Ben 8000 metri quadri di mosaici a fondo oro rivestono le pareti, le volte e le cupole e raffigurano figure allegoriche e episodi della Bibbia e della Vita del Cristo, della Vergine, di San Marco e di altri santi.





     MERCATINI     VENEZIA  VE 
Mercatino dell'Antiquariato di Campo S.Maurizio
Venezia (VE)
Campo S.Maurizio

Dal 20 al 22 dicembre 

Informazioni:
Associazione Espositori di Campo S. Maurizio
( 041/454176
     RICETTE TIPICHE     VENEZIA  VE 

Castradina
Zona Tipica: Venezia (VE)
1 kg di castrato salmistrato
1 kg di verze
50g di burro
100g di cipolla
sale, pepe e timo
Bollire della carne di montone castrato salmistrato (disponibile a Venezia nel periodo tardo autunnale) per tre volte cambiando l'acqua ogni volta; conservare l'acqua dell'ultima bollitura. Soffriggere la cipolla nel burro ed aggiungere la verza tagliata a julienne, farla cucinare fino a 3/4 di cottura, unirla poi alla carne insieme al suo brodo e completare la cottura. Si può aggiungere a piacere un pizzico di timo. Il piatto andrebbe servito in ciotole di coccio con crostini di pane saltati al burro.

     PRODOTTI TIPICI     VENEZIA  VE 
Castradina
Zona Tipica: Venezia (VE)

Piatto preparato il giorno della festa della Madonna della Salute (21 novembre) sin dal settecento. Era costituito da carne di castrato importata dall'Albania e dalla Dalmazia dove veniva salata, affumicata ed essiccata al sole, quindi venduta alle navi veneziane di passaggio. Viene definito "de obligo su le tole, sia dei povaréti che dei siori, nobili o mercanti".


     SAGRE & TRADIZIONI     VENEZIA  VE 
Festa della Madonna della Salute
Venezia (VE)

21 novembre

La processione raccoglie una vasta partecipazione popolare e si svolge in direzione dell'omonima chiesa edificata su un isolotto affiorante sullo sbocco del Canal Grande. Essa fu istituita in ringraziamento per la cessazione di una terribile pestilenza che colpì la città nel 1630. La chiesa, eretta su disegno di Baldassarre Longhena tra il 1631 e il 1687, ha base ottagonale perché, come lasciò scritto l'architetto, avesse la forma di una corona da dedicare alla Vergine. Per consentire alla popolazione, guidata dal patriarca e dalle autorità, di raggiungere la chiesa, si getta un ponte provvisorio sul Canal Grande che si regge su piattaforme galleggianti. Le strade sono adornate con addobbi sacri e ceri e sul campo della Salute bancarelle vendono dolci e giocattoli. Al termine è tradizione consumare la "castradina", un piatto di origine slava a base di montone affumicato con zuppa di verze e innaffiato di vino nuovo.





Carnevale di Venezia
Venezia (VE)

Carnevale

La città lagunale si trasforma in un animatissimo palcoscenico popolato da maschere di ogni tipo. La rinascita del carnevale veneziano coinvolge folle strabocchevoli e si disperde in mille rivoli, pubblici e privati, tra spettacoli teatrali, feste nei meravigliosi palazzi affacciati sul Canal Grande e soprattutto l'incontenibile sciamare della folla nelle calli e nei campielli. Il carnevale di Venezia è ormai una grande Kermesse spettacolare che supera l'ambito di una festa tradizionalmente sovvertitrice dei valori per divenire evento televisivo per "vendere" in tutto il mondo. Eppure la raffinatezza di certi costumi, il contesto e l'ambientazione da favola, riescono ancora a vincere il senso di soffocamento. Le maschere d'altra parte sono sempre state di casa a Venezia, di esse si servivano in ogni periodo dell'anno quanti non volevano farsi riconoscere: cortigiane e mendicanti, debitori e malandrini, al punto che furono emanate numerose leggi (la più antica è del 1268) per proibirne, invano, l'uso. I festeggiamenti un tempo erano aperti ( e i documenti ne provano l'antichissima tradizione) dallo "svolo del turco", la passeggiata di un acrobata su un filo teso fra il campanile di san Marco e la basilica, ma oggigiorno la trasvolata è compiuta da una colomba di cartapesta. Sabato grasso poi si snoda sul Canal Grande la sfilata delle maschere in barca e martedì a mezzanotte tutto finisce con il rogo del "Pantalon".

: www.carnevale.venezia.it

     CANZONI POPOLARI     VENEZIA  VE 
Venezia, la luna... e tu
Venezia, la luna... e tu
Venezia (VE)

Passano sul mar le gondole placide
dai sogni d'or
Ed ogni gondolier con nostalgia
Sospira la canzone sua d'amor
Venezia, la luna e tu
Stanotte questo cuore
Sognando aspetterà
Venezia, la luna e tu
Sulla laguna l'amor ci avvincerà

Tra un sussurrar di dolci cantilene
Coi baci ti dirò ti voglio bene
Venezia la luna e tu
E' questo il grande sogno che non si scorda più
Sognano il cuore e l'anima
Tremano pensando a te
In questa nostalgia di paradiso
Voglio tenerti incatenata a me

Venezia, la luna e tu
Sulla laguna l'amor ci avvincerà
Tra un sussurrar di dolci cantilene
Coi baci ti dirò ti voglio bene
Venezia la luna e tu
E' questo il grande sogno che non si scorda più



La biondina in gondoletta
La biondina in gondoletta
Venezia (VE)

La biondina in gondoletta
l'altra sera g'o menà;
dal piaser la povareta
la s'a in bota indoemenzà.
La dormiva su sto brazo,
mi ogni tanto la svegliava,
mi ogni tanto la svegliava,
ma la barca che minava
la tornava a indormenzar,
ma la barca che minava
la tornava a indormenzar.

Giera in cielo mezzo sconta
fra le nuvole la luna;
giera in calma la laguna
giera il vento bonazà.
Una sola bavesella
sventolava i sò caveli,
sventolava i sò caveli;
e fazeva che dai veli
sconto el sen non fosse più,
sconto el sen non fosse più.

Contemplando fisso fisso<
le fattesse del mio ben,
quel visetto così lisso,
quella bocca e quel bel sen,
me sentiva dentro el petto
una smania, un missiamento,
una specie de contento
che non sò come spiegar
che non sò come spiegar.



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