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Sacra rappresentazione
Romagnano Sesia (NO)

Venerdì Santo

Romagnano in questi giorni si trasforma nell'antica Gerusalemme. Trecento personaggi in costume rivivono il dramma del Calvario tra l'intensa partecipazione popolare, secondo una tradizione che risale al Seicento e si rifà agli stilemi dell'antico teatro religioso popolare. Qui la sacra rappresentazione si avvale dell'apporto di dialoghi, musiche e coreografie che contribuiscono ad elevarne il fascino e la presa emotiva. La processione serale è aperta dal comandante dei legionari, seguono la croce, gli apostoli, la corte di Erode, la banda musicale, la Vergine Maria e infine la massa dei figuranti. In piazza o nei parchi cittadini si rappresentano poi i vari quadri del dramma sacro.

* venerdisanto@venerdisanto.org
: www.venerdisanto.org

Gli "Spadonari"
Giaglione (TO)

22 Gennaio

La festa qui si svolge in onore del patrono san Vincenzo di Saragozza. Al termine della funzione religiosa l'intero paese si raccoglie sul sagrato per assistere a una curiosa "danza delle spade". Il gruppo degli "spadonari" è formato da quattro robusti giovani che, accompagnati dalla banda musicale, eseguono un certo numero di figure e movimenti coreografici maneggiando abilmente delle spade.
Essi indossano camicia e guanti bianchi, pantaloni blu, un vivace corpetto con frange, decorazioni e ricami, un grembiulino e un variopinto copricapo ovale ornato di fiori, frutti e nastri colorati. Usano spadoni lunghi circa 130 centimetri che tengono con entrambe le mani. La danza si svolge nel cortile della chiesa, i giovani formano un gruppo che poi si scioglie, intrecciano e urtano le spade l'una contro l'altra, poi le lanciano in aria e le riafferrano al volo con destrezza. L'arrivo in piazza per l'esibizione, e poi la partenza dalla stessa, avvengono a passo ritmico e le spade sono mosse con grazia solenne. Dietro la banda procede una ragazza che sostiene il bran, una intelaiatura di legno alta un paio di metri sovraccarica di addobbi e decorazioni, fiocchi e nastri colorati con al centro un grosso pane che poi viene spezzato e distribuito tra i presenti. Dietro di lei vi sono le priore, un gruppo di sei donne che presiedono le manifestazioni pubbliche e indossano i costumi tradizionali savoiardi. Vari sono stati i tentativi d'interpretazione di questa danza (che in forme simili si ripete anche a Venaus e a San Giorio di Susa, ma che tuttavia è diffusa anche in altre aree), si è sostenuto che sia stata originata da una vendetta nei confronti di un feudatario tirannico e libidinoso, o anche che possa essere collegata a riti di fertilità. Secondo altri l'origine va ricercata nella tradizione bellica dei celti. La danza è spesso ripetuta in altri periodi dell'anno: la domenica successiva dal 22 gennaio, il giorno del Corpus Domini, il 7 ottobre e il 22 novembre.



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