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La leggenda del Ponte Gobbo
Bobbio (PC)
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San Colombano stava procedendo alacremente alla costruzione della sua Abbazia, allorchè fu preso dal desiderio di costruire anche un ponte sul Fiume Trebbia, ma la sua realizzazione, in contemporanea alla costruzione della chiesa, era piuttosto problematica. Un giorno il Santo stava meditando all'ombra di una grossa quercia, allorchè gli si presentò davanti il diavolo in persona che si dichiarò disposto a costruire il ponte la notte stessa, a patto che fosse sua l'anima del primo essere vivente che vi passasse sopra. San Colombano accettò senza esitare. Al crepuscolo il diavolo era già all'opera a trasportare massi dal monte al letto del fiume. Il tempo era poco e bisognava far molto presto. Alle prime luci dell'alba il ponte si poteva dire finito. Però, per la troppa fretta ed il poco tempo, esso era riuscito tutto gobbo e storto, ma comunque il ponte era lì, e molto solido. Ed il diavolo dall'altra parte già stava appostato, pronto a ghernire l'anima del primo passante. San Colombano vi fece passare per primo un cane. Così il diavolo, l'anima di un cristiano non l'ebbe mai. Ancor oggi il ponte, oltre che «gobbo» è detto «Ponte del diavolo».
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