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Festa di San Giacomo
Caltagirone (CT)
24-25 luglio
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E' la festa del santo patrono, al quale sono dedicate delle spettacolari luminarie. La sera del 24 l'arca contenente le reliquie del santo viene portata in processione. Lungo i 142 gradini della scalinata Santa Maria del Ponte sono poi disposti, secondo un disegno che varia di anno in anno, dei cilindri (coppi) di carta velina alti una trentina di centimetri con dentro una lucerna di terracotta, detta lumera, alimentata a olio. Si tratta di una fantasmagorica illuminazione che si accende improvvisamente attorno alle 21 quando, a un fischio del "capomastro", viene accesa la fiamma che, percorrendo un lungo stoppino, raggiunge i circa quattromila lucignoli. Essa dura due notti e crea l'effetto di un meraviglioso arazzo luminoso adagiato sugli scalini rivestiti di raffinata ceramica (di cui la città è produttrice da tempo immemorabile). La festa si chiude con un corcerto della banda comunale.
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Festa di Sant'Agata
Catania (CT)
5 febbraio
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Narra una leggenda che sant'Agata liberò Catania da un'eruzione dell'Etna che rischiava di travolgere la città. Quando il pericolo era ormai imminente, gli abitanti dispiegarono sulla tomba della santa il suo grande velo e il fiume di fuoco si arrestò immediatamente. Da allora gli abitanti festeggiano la ricorrenza del suo martirio con grande solennità. Nei giorni precedenti la festa gruppi di uomini trasportano per la città le cosiddette cannerole, grandi fasci di ceri posti su campanili di legno alti circa sei metri decorati con intagli, sculture, nastri, fiori e drappi e su cui sono dipinti episodi della vita della santa (che subì il martirio del fuoco). Le cannerole, accompagnate da un gruppo di suonatori, si fermano davanti ai negozi e chiedono offerte per la festa. Ad ogni sosta fanno l'annacata, una danza sussultoria particolarmente faticosa per i portatori. In seguito si tiene una processione che si ripete da ben cinque secoli, essa parte dalla chiesa dedicata alla santa e raggiunge il duomo. Una seconda processione reca in giro per la città il busto reliquiario, opera eseguita nel 1376, che raffigura la santa con un giglio di perle in una mano e una tavoletta nell'altra, le dita adornate con anelli preziosi, sul petto la collana di smeraldi del viceré Acugna, e sulla testa la corona donata da Riccardo Cuor di Leone nel 1190. Una seconda urna d'argento contiene altre reliquie della santa e i portatori di questa sono a piedi nudi, mentre le donne che la seguono sono velate a lutto. La processione raggiunge momenti di alta drammaticità quando i portatori accennano alcuni passi di danza per superare una ripida salita tra gli stretti vicoli della città. La sera la città si illumina alla luce dei fuochi artificiali, mentre gli abitanti sciamano festanti tra le bancherelle.
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