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Vigliatura tello ranu



Il corteo dei contadini
Sagra delle regne
Minturno (LT)

Seconda domenica di luglio

Ogni anno in tempo di mietitura si rinnova a Minturno l'antica tradizione dell'offerta alla Madonna delle Grazie di una parte del raccolto (le regne sono appunto i covoni di grano in dialetto locale). Un corteo di contadini indossanti vivaci abiti tradizionali si snoda per le vie del paese, mentre su carri trainati da buoi sono trasportati dei pannelli composti con spighe e chicchi di grano colorato raffiguranti scene di vita campestre o soggetti religiosi. In piazza poi avviene la trescatura (vigliatura tello ranu) simbolica azione della battitura effettuata con il viglio, o corregiato, arcaico strumento formato da due bastoni congiunti con una striscia di cuoio. Infine una pacchiana (contadina), rivolta al popolo che applaude, s'inginocchia e poi offre il grano alla Vergine con il tipico gesto del seminatore, spargendolo tra i presenti come augurio e segno di amicizia. Al termine della manifestazione, c'è l'"incendio"del castello ducale, mentre gruppi folkloristici si esibiscono su un palco.


Festa della Madonna del Fiore
Festa della Madonna del Fiore
Acquapendente (VT)

Metà Maggio

Il giorno della festa, nella piazza antistante la cattedrale, si espongono una dozzina di grandi quadri chiamati pugnaloni. Si tratta di pannelli ampi una decina di metri quadrati composti di fiori, erbe, foglie. La tradizione risalirebbe al 1166, epoca in cui Acquapendente faceva parte del marchesato della Toscana governato da un tirannico nipote di Federico Barbarossa, Guelfo VI. Si narra che un giorno due contadini, mentre stavano recandosi al lavoro, videro un ciliegio secco e che uno dei due disse all'altro:"Vedi, è più facile che questo albero fiorisca piuttosto che l'usurpatore se ne vada dal nostro paese". Per intervento della Madonna poco dopo il ciliegio mise le prime gemme e fiorì, i due allora corsero in paese ad annunciare il prodigio. Naturalmente l'avvenimento infuse un improvviso coraggio e stimolò la rivolta dei contadini e tutti impugnarono i loro arnesi da lavoro, tra cui i pungoli, strumenti che servivano a pulire la lama dell'aratro, ma anche incitare i buoi.
Con queste primitive ma efficaci armi (e con l'aiuto inviato da papa Alessandro III) riuscirono a scacciare l'oppressore. In seguito con il legno di quel ciliegio fu scolpita una statua e fu istituita una solenne processione, nel corso della quale i paesani portavano i pungoli addobbati con fiori e foglie. Nei secoli quelle insegne si sono trasformate negli attuali pugnaloni e oggi i giovani fanno a gara per realizzare il pannello più bello. Ogni contrada s'impegna a raccogliere i fiori e altri vegetali e si cerca di ottenere il migliore effetto cromatico. Anche i bambini si cimentano nel costruire i loro pannelli, più piccoli e graziosamente ingenui. La mattina della festa i pannelli sono esposti e tutti li ammirano e giudicano, mentre la banda suona allegre marcette. Una giuria si incaricherà poi di premiare i vincitori con un Palio e con il diritto di essere esposti all'indietro della cattedrale fino all'anno seguente.



Sagra delle Castagne
Soriano nel Cimino (VT)

Primo e secondo fine settimana di ottobre

Per dieci giorni Soriano ricorda la sanguinosa battaglia in difesa del suo castello combattuta nel 1489. Fra padelloni ricolmi di caldarroste sfilano i suoi abitanti in costume storico. Nella mattina dell'ultima domenica vengono disputate la Giostra degli Anelli e il Torneo degli Arcieri seguite dalle esibizioni di spadaccini e sbandieratori.

* info@sagradellecastagne.com
: www.sagradellecastagne.com

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