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Il Gruppo delle Ceste



Alcuni Carri in Paglia e Grano
Festa del Grano
Foglianise (BN)

16 Agosto

Il "carro" è il vero protagonista della Festa del Grano in onore di San Rocco. E' un pregevole lavoro in paglia, frutto di minuziose e lunghe giornate di lavoro. Nelle contrade Prato, Barassano, Leschito, Palazzo, Frasci, Utile, Iannilli e Cienzi, vengono preparati autentici capolavori raffiguranti soggetti diversi. Gli "artisti della paglia", i veri artefici della festa, tramandano, con grande passione, i segreti e l'arte dell'intreccio. Per l'allestimento di un carro occorre perizia, pazienza e tanto lavoro.

La sfilata ha solitamente inizio intorno alle ore 9,00, quando tutti i "carri" ed i vari "gruppi" sono giunti in Piazza Santa Maria. Tra il suono festante delle campane e le note della banda musicale, il gruppo folkloristico "Fortuna Folianensis" e quello delle "ceste", che precedono il caratteristico carro con i buoi, aprono la sfilata. Seguono le varie categorie di carri e i diversi gruppi divisi per contrade. La sfilata, imboccata Via Cimitero, prosegue tra due ali di folla, sempre più numerosa ed entusiasta tra la varietà dei colori e dei costumi. Si prosegue, poi, per Via S.Pedicini, Viale San Rocco, fino alla cappellina del santo patrono. Qui i "Carri", alla presenza della statua di San Rocco rivestita di tutti i suoi preziosi ornamenti, vengono benedetti dall'Autorità ecclesiastica. La sfilata, così, si trasforma in processione: anche San Rocco, tra i canti e le preghiere, partecipa alla festa e alla gioia dei suoi fedeli. Sempre tra una marea di folla, si percorrono due strade dell'antico centro di Foglianise, Umberto 1° e Via Roma, per concludere, circa dopo quattro ore, in Piazza Santa Maria tra le note della banda musicale e il crepitare dei fuochi d'artificio.



I Battenti
Guardia Sanframondi (BN)

15 agosto

Ogni sette anni (ma la data può variare), nel giorno dell'Assunta e in quelli immediatamente precedenti e seguenti, si svolge in questo paesino del Sannio un'antica processione che consiste in una successione di scenografie viventi. Ogni scena è preceduta da un bambino vestito da angelo che annuncia il soggetto che sarà rappresentato. In genere si tratta di episodi dell'Antico e del Nuovo Testamento, o anche avvenimenti recenti, come ad esempio l'assassinio di monsignor Romero, il tutto sempre nel più assoluto silenzio.
Il corteo, in un'atmosfera carica di emozione e tra due ali di folla in muto accoglimento, procede lentamente, seguito da una duplice fila di auto flagellanti, i battenti, i quali avanzano incappucciati e con il crocefisso in una mano.
Quando la processione giunge all'ultimo Mistero si sente la voce possente del capobattente: "In nome dell'Assunta, battetevi!" Immediatamente i penitenti iniziano a percuotersi il petto nudo a colpi di spugna, una sorta di spazzola di sughero dove sono conficcate trentatrè crudeli punte di ferro.
La parte colpita ben presto si arrossa di sangue e ogni colpo diviene sempre più doloroso. La scena ricorda con impressionante evidenza i cortei di penitenti medievali che percorrevano le strade di molte località dell'Europa cristiana.
Contemporaneamente, annunciata dallo scoppio di un mortaretto, esce la statua dell'Assunta. Essa, secondo una leggenda, sarebbe stata scoperta da due maiali in un campo.
Sebbene pesantissima, sarebbe improvvisamente divenuta leggera quando alcuni abitanti presero a battersi con un sughero irto di spilli.
Dopo alcune ore i battenti e la statua s'incontrano in piazza Castello, i penitenti cadono in ginocchio davanti alla Vergine e accelerano i colpi. Subito dopo si disperdono mentre la processione continua, fra i canti e le nenie dei devoti.




Incontro tra soldato cristiano
e soldato saraceno



Gruppo dei saraceni



I soldati sfilano lungo
la strada principale del paese
La Pace
Santa Croce del Sannio (BN)

Periodo di Carnevale

Manifestazione storica in costume medioevale che ruota intorno ad una singolare vicenda che pare sia accaduta proprio a Santa Croce del Sannio. Siamo nella prima metà dell'800 d.C., ai tempi delle invasioni delle orde saracene capeggiate dal feroce "Seudan" che utilizzarono il Regio Trattuto per invadere i territori del Molise e del Sannio, seminando ovunque morte e distruzione. In effetti la storia non narra se la stessa sorte toccò anche al nostro paese, ma secondo la leggenda pare che qualcosa di veramente straordinario sia accaduto.

Tutto inizia, quando il duca cristiano, feudatario di Santa Croce esclude i cavalieri saraceni, accampati nei vicini territori dal torneo equestre che dovrà designare lo sposo della giovane figlia Maribella; Seudan, risentito per l'esclusione dalla competizione, in quanto ritenuto indegno, sfida a duello il duca cristiano, nel luogo fissato dal punto di incontro tra un cavaliere cristiano armato di lancia e uno saraceno armato di picca. Nelle sue prime fasi la vicenda fu un susseguirsi di contese che proiettavano ad un tragico epilogo, ma grazie al provvidenziale evento di Maribella, che si presta disposta a prendere come suo sposo Seudan, convertito cristiano da un misterioso monaco, l'intera vicenda culmina nella "Pace".

"La Pace" è denominato il torneo equestre tra cristiani e saraceni che ripropone la vicenda e si rappresenta dal 1785, data di certa documentazione, ogni anno l'ultimo giorno di carnevale.

La tradizione, inoltre, ci tramanda che la manifestazione non può essere interrotta altrimenti si perderebbe il mercato settimanale del bestiame, istituito tramite un Regio Decreto proprio nel 1785.


Leggi il Programma 2006


* info@prolocosantacrocedelsannio.com
: www.prolocosantacrocedelsannio.com

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