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     DATI TERRITORIO     BOLSENA  VT 
 Regione: Lazio   Provincia: Viterbo 
 Popolazione: 4.111   Altitudine: 350 metri slm  Zona Climatica: D
  Latitudine: 42° 38' 37" N    Longitudine: 11° 59' 13" E 
 
     MUSEI & MONUMENTI     BOLSENA  VT 

Museo Territoriale del Lago di Bolsena
Museo Territoriale del Lago di Bolsena
Piazza Monaldeschi 1
Bolsena (VT)
Il museo è ospitato nella rocca edificata nel XIII-XIV secolo dagli orvietani Monaldeschi della Cervara, distrutta nel 1815 dagli abitanti per impedire che venisse ceduta a Luciano Bonaparte e poi ampiamente restaurata. Raccoglie reperti archeologici dell'età del Rame, del Bronzo e del Ferro, nonché oggetti etruschi e iscrizioni e un sarcofago romano pertinenti all'antica Velsna, in latino Volsinii. Pannelli didattici ed eterogeneo materiale etnografico forniscono un'interessante documentazione sulla storia del territorio del lago di Bolsena in età medievale e moderna.

Chiuso lunedì 
Orario Estate: martedì-domenica 9.30-13.30, 15.30-19.30 Inverno: martedì-venerdì 10.00-13.00;sabato, domenica 10.00-13.00, 15.00-18.00

Informazioni: 
( 0761798630 FAX 0761799601


     SAGRE & TRADIZIONI     BOLSENA  VT 
I Misteri di Santa Cristina
Bolsena (VT)

23 e 24 Luglio

Olio bollente, lame affilate e uncini acuminati, verghe similanti e viscide serpi, sono alcuni degli strumenti di tortura usati per il martirio di santa Cristina, che ogni anno viene ricordato in questa cittadina laziale adagiata sulle coste del lago omonimo. Si narra che Cristina, figlia del prefetto Urbano, al tempo delle persecuzioni promosse da Diocleziano nel III secolo, abbia voluto convertirsi alla nuova fede, grazie all'opera di proselitismo di una sua ancella. Il padre tentò di dissuaderla rinchiudendola in un'ala del palazzo assieme ad alcune delle sue ancelle, ma senza ottenere il risultato sperato, anzi la fanciulla donò ai poveri tutti i suoi averi. A questo punto Urbano, anche per salvaguardare la sua autorità pubblica, la sottopose a crudeli e interminabili supplizi, e i tormenti continuarono anche dopo la morte dello snaturato padre per opera dei suoi successori, finchè la povera giovane rese l'anima al cielo, lasciando tuttavia una testimonianza della propria santità: l'impronta dei suoi piedi su una pietra alla quale gli aguzzini l'avevano legata perché sprofondasse nel lago. La sera della vigilia, dopo l'esposizione delle reliquie della santa e una solenne processione, la statua che la raffigura viene deposta nel castello, dove passa la notte. Il giorno seguente la processione ripete a ritroso il tragitto verso la cattedrale. Lungo i due percorsi, uno notturno e l'altro diurno, in cinque punti della cittadina, su palcoscenici improvvisati, la popolazione realizza dei quadri plastici (Misteri) che riproducono episodi della sua vita e del suo martirio. Si tratta di una sorta di sacra rappresentazione, assai intensa e drammatica, nel corso della quale gli attori rimangono immobili per alcuni minuti, dopodichè cala il sipario ed essi possono riposarsi. La giornata si chiude con un grande spettacolo pirotecnico.


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