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Sposalizio del Mare
Cervia (RA)
Ascensione
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La cerimonia si celebra ininterrottamente dalla metà del Quattrocento, quando fu istituita dal vescovo veneziano Pietro Barbo (il futuro Papa Paolo II), probabilmente su imitazione di un'analoga cerimonia che si svolgeva a Venezia. Narra una leggenda che il vescovo, sul punto di naufragare davanti alle coste di Cervia, riuscì a placare il mare solo gettando il suo anello pastorale fra le onde furenti. Nel pomeriggio parte un corteo, preceduto dalla banda musicale e da paggetti in costume, che si dirige verso il porto, dove tutti s'imbarcano su pescherecci e bragozzi parati a festa. Quando le barche sono al largo inizia la cerimonia che simboleggia lo sposalizio fra il mare e la città. Il vescovo pronuncia la benedizione, mentre nel porto si cantano inni sacri e poi getta il suo anello legato a un nastro colorato tra i flutti. Prontamente i marinai si gettano in acqua e fanno a gara per ripescare l'anello, che poi sarà donato a colui che riuscirà a impadronirsene. Più rapidamente l'anello sarà stato ritrovato e migliori saranno gli auspici sull'esito della stagione di pesca.
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