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Castello di Giulio II
Piazza della Rocca - Ostia Antica
Roma (RM)
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Il museo ha sede nel castello costruito tra il 1483 e il 1486 per il cardinale Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II, su progetto di Baccio Pontelli. In alcune sale della fortezza, restaurata nel 1991, sono esposti pannelli didattici relativi alla storia e alla vita del castello nonché alle tecniche costruttive. Nel cortile sono inoltre visibili sarcofagi e frammenti architettonici provenienti dal borgo di Ostia antica.
Chiuso lunedì Orario Martedì, giovedì 9.00-13.00, 14.30-16.30; mercoledì, venerdì-domenica 9.00-13.00
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Biglietto: Ingresso gratuito Informazioni: ( 0656358024- 0656358013
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Museo Storico dell'Arma dei Carabinieri
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Museo Storico dell'Arma dei Carabinieri
Piazza del Risorgimento 46
Roma (RM)
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Il museo, istituito nel 1925, è ospitato nell'attuale sede dal 1927 anche se l'inaugurazione ufficiale si ebbe solo nel 1937 alla presenza di re Vittorio Emanuele III. Il percorso museale mostra cimeli, uniformi, armi, dipinti, fotografie e importanti documenti relativi alla storia dell'Arma dalla sua costituzione (13 luglio 1814) a oggi, dalla partecipazione alle guerre e alla Resistenza alla lotta al brigantaggio.
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Informazioni: ( 066896696
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Museo Storico dell'Arma del Genio
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Museo Storico dell'Arma del Genio
Lungotevere della Vittoria 31
Roma (RM)
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Il museo, ideato dal generale Mario Borgatti e istituito nel 1906, illustra le attività dell'Arma del Genio e delle Specialità d'Arma (pontieri, lagunari, genio ferroviario, aerostieri, fotoelettricisti, trasmettitori) in tempo di guerra e nelle tradizionali operazioni di pubblica utilità.
Orario Martedì, giovedì, sabato 9.30-12.30
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Biglietto: Ingresso gratuito Informazioni: ( 063725446
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Museo Tassiniano
Piazza Sant'Onofrio al Gianicolo 2
Roma (RM)
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Nel convento annesso alla chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo dove morì Torquato Tasso nel 1595, ha sede il museo che occupa i locali dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Sono esposti, tra l'altro, antiche edizioni delle opere del poeta, una lettera autografa, la maschera funebre, cimeli e suppellettili varie.
Orario Visitabile a richiesta
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Biglietto: Ingresso gratuito Informazioni: ( 066828121
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Museo delle Mura di Roma
Via di Porta San Sebastiano 18
Roma (RM)
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Il museo, allestito nel 1990, ha sede all'interno della Porta San Sebastiano, la più grande della cinta costruita da Aureliano (270-275). Pannelli didattici e plastici collocati nei vari ambienti illustrano, inoltre, la storia della difesa di Roma dalle mura serviane fino ai forti eretti dopo l'Unità. Sono esposti i plastici dei settori più interessanti delle mura. Dal museo è possibile accedere anche al camminamento di ronda e percorrerlo in direzione est.
Chiuso lunedì Orario Estate: martedì-sabato 9.00-17.00. Inverno: martedì-sabato 9.00-17.00. Domenica, festività 9.00-13.30
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Informazioni: ( 0670475284
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Museo dell'Architettura Militare
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Museo dell'Architettura Militare
Lungotevere della Vittoria 31
Roma (RM)
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Il museo ripercorre, con l'ausilio di plastici, la storia dell'architettura militare, mostrando l'evoluzione delle fortificazioni e dell'assedio a partire dai castellieri preistorici per arrivare ai giorni nostri. Particolarmente interessanti le ricostruzioni dei nuraghi sardi e di Castel Sant'Angelo.
Orario Martedì, giovedì, sabato 9.30-12.30
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Biglietto: Ingresso gratuito Informazioni: ( 063725446- 0647353149- 0647358708
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Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate
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Sacrario delle Bandiere delle Forze Armate
Via dei Fori Imperiali
Roma (RM)
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Di proprietà della Marina Militare, il museo, che ha sede nel Vittoriano, conserva bandiere presenti nei combattimenti e quelle provenienti da navi andate in disarmo e i loro relativi cofani. Nella sezione della Marina sono conservati anche il Mas 15 con il quale l'ammiraglio Luigi Rizzo affondò il 10 giugno 1918 la corazzata Santo Stefano, il "maiale" usato da Tesei e Visentini durante la seconda guerra mondiale e parte dello scafo del sommergibile Scirè.
Chiuso festività Orario Lunedì-domenica 8.30-13.30
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Biglietto: Ingresso gratuito Informazioni: ( 0647355002
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Museo Storico del Teatro Argentina
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Museo Storico del Teatro Argentina
Largo di Torre Argentina
Roma (RM)
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Istituito nel 1973 e ospitato all'interno dello storico teatro, uno dei più gloriosi della Roma pontificia, costruito nel 1732 su progetto del marchese Gerolamo Theodoli, il museo illustra la storia e l'attività dell'istituzione nonché la topografia del luogo dove sorse. Sono conservati frammenti di decorazioni murarie ottocentesche, rilievi in stucco di Alfredo Biagini (1926), studi e disegni preparatori, una capriata in legno, macchinari settecenteschi per il sollevamento del sipario e delle scene, documenti, riproduzioni fotografiche, locandine e ritratti di attori.
Chiuso lunedì Orario Martedì-domenica 10.00-14.00
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Biglietto: Ingresso gratuito Informazioni: ( 0668804601
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Museo Territoriale del Lago di Bolsena
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Museo Territoriale del Lago di Bolsena
Piazza Monaldeschi 1
Bolsena (VT)
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Il museo è ospitato nella rocca edificata nel XIII-XIV secolo dagli orvietani Monaldeschi della Cervara, distrutta nel 1815 dagli abitanti per impedire che venisse ceduta a Luciano Bonaparte e poi ampiamente restaurata. Raccoglie reperti archeologici dell'età del Rame, del Bronzo e del Ferro, nonché oggetti etruschi e iscrizioni e un sarcofago romano pertinenti all'antica Velsna, in latino Volsinii. Pannelli didattici ed eterogeneo materiale etnografico forniscono un'interessante documentazione sulla storia del territorio del lago di Bolsena in età medievale e moderna.
Chiuso lunedì Orario Estate: martedì-domenica 9.30-13.30, 15.30-19.30 Inverno: martedì-venerdì 10.00-13.00;sabato, domenica 10.00-13.00, 15.00-18.00
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Informazioni: ( 0761798630 FAX 0761799601
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Museo della Terra
Grancia di San Pietro
Latera (VT)
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Inaugurato nel 1999, il museo è allestito nell’antica “Grancia” di San Pietro.
La Grancia (dal latino parlato granaio) è un edificio, che nel medioevo era annesso alle abbazie, in questo caso di proprietà dei monaci del Monte Amiata.
Dal sogno di un uomo semplice Luigi Poscia, nato in un piccolo paese del viterbese, inizia la storia del Museo della terra. La sua volontà è quella di mantenere viva la memoria del proprio borgo attraverso la raccolta di circa 1500 oggetti.
Nel museo che visitate fate un viaggio attraverso le cose e il tempo e cogliete la stretta relazione che c’era tra la casa, la bottega, il mercato, gli animali e la terra.
Gli strumenti che erano usati nel quotidiano restituiscono la semplicità che abbiamo dimenticato.
Conoscere la vita e il lavoro del contadino è un’occasione unica per apprezzare i segni della vita dell’uomo. La storia di Latera è raccontata dai protagonisti, ripresi in video ed audio e dalle antiche foto.
Attraverso le immagini si rivelano la religiosità, i giochi, le storie, i proverbi e i canti che s’incrociano con le dolorose lotte per la gestione del territorio.
Al piano superiore abbiamo allestito il gioco dei quattro cantoni e l’ingresso nella “soffitta dei ricordi”, dove la storia si materializza uscendo dalle casse dei bauli.
Il giardino esterno è il laboratorio per imparare a riconoscere: la vigna, il frutteto, la macchia mediterranea, i grandi alberi (quercia, castagno ed olivo), l’orto medievale, le piante aromatiche e medicinali.
Orario di apertura
Visita su prenotazione nei giorni di:
Estivo: | martedì 9-12 | | giovedì 17-20 | | sabato e domenica 9-13, 17-19 | Invernale: | sabato 10-13, 15-18 | | domenica 10-13 |
Il lunedì il museo rimane chiuso.
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Informazioni: ( 0761/459608 FAX 0761/459608
* info@museodellaterra.it : www.museodellaterra.it
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Chiesa di Santa Maria Maggiore
Alatri (FR)
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Sorta nel V secolo probabilmente sulle rovine di un tempio consacrato alla dea Venere. Fu ampliata in epoca romanica e radicalmente ristrutturata nel XIII secolo in accordo con i nuovi indirizzi dell'architettura gotica. Ad esse si deve il nitido disegno della facciata monocuspidata, con le tre porte di accesso e l'originalissimo traforo del rosonoe, riccamente decorato attraverso il costante ricorso al motivo trilobo. L'interno severo ed essenziale, tripartito da una doppia fila di massicci pilastri, su cui si alternano colonne semicircolari, ospita pregevoli esemplari di arte medioevale e rinascimentale.
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Rovine di Vulci
Canino (VT)
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Vulci, una delle più potenti città etrusche, fu distrutta dai Romani, ma le sue le fortificazioni, il tempio, l'emporium sono ancora visibili come testimoni della sua grandezza. La necropoli principale si estendeva lungo le rive del fiume Fiora. Per le visite rivolgersi al Museo ospitato nel Castello dell'Abbadia ricco di preziosi reperti archeologici molti dei quali provenienti proprio da Vulci.
Orario delle visite: ottobre-febbraio 9.00-14.00 14.30-16.00 marzo aprile 9.00-14.00 14.30-18.00 maggio-settembre 9.00-13.30 15.30-19.30
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* info@vulci.it : www.vulci.it
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Necropoli di Vulci
Montalto di Castro (VT)
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La necropoli orientale dista 2 km circa dagli scavi di Vulci. Dalla terrazza panoramica che domina la valle del Fiora è possibile scorgere i resti del settore orientale della città. Percorrendo un breve sentiero si raggiunge la tomba François, celebre per la sua architettura e per la ricca originaria decorazione pittorica della quale rimangono alcune tracce. Poco distante si trova la tomba delle iscrizioni al cui interno sono ancora visibili iscrizioni etrusche.
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* info@vulci.it : www.vulci.it
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Madama Lucrezia
Quartiere Pigna
Roma (RM)
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Colossale busto di marmo posto al lato sinistro della Basilica S.Marco davanti al quale in passato
si tenevano diverse manifestazioni popolaresche, come il "ballo de li poveretti" che si
svolgeva ogni primo di maggio, al quale prendevano parte popolane e giovanotti dei vari rioni
ma anche gobbi, storpi, vecchietti in vena di follie, con grande spasso dei romani.
In quell'occasione il simulacro di Madama Lucrezia veniva ornato di collane di cipolle, capi d'aglio e peperoncini.
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Pasquino, la Statua Parlante
Piazza Pasquino
Roma (RM)
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Tronco mutilo di marmo situato nella piazza omonima, presso Piazza Navona, e diventato celebre per le satire che vi si affiggevano dette "pasquinate". Il nome deriva da un sarto gobbo, chiamato Mastro Pasquino, che aveva la misera bottega vicino all'angolo dove venne collocato il troncone scoperto nel XV secolo. L'arguto e mordace Mastro Pasquino, vedendo che molti sostavano a considerare il frammento scultorio, pensò di appendervi i commenti alla vita cittadina. La consuetudine attecchì e per secoli buontemponi e politicanti romani usarono affidare a Pasquino i propri fogli, onde la raccolta delle pasquinate costituisce la cronaca di secoli di vita dell'Urbe.
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Fontana del Facchino
Via Lata, angolo di Palazzo Simonetti
Roma (RM)
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Costruita nel 1581 è opera di Jacopino del Conte per incarico della Corporazione degli Acquaioli. Vi è scolpito un busto d'uomo col berretto, il volto sfigurato, con le maniche rimboccate e con un caratello fra le mani da cui versa acqua. Si crede che il busto marmoreo raffiguri il facchino Abbondio Rizio, amante del vino, secondo l'epigrafe dettata dall'abate Godard, scomparsa quando la fontana fu trasportata dal Corso in via Lata. Era scritta in latino e diceva: "Ad Abbondio Rizio, coronato (facchino) sul pubblico selciato, valentissimo nel legar fardelli. Portò quanto peso volle, visse quanto poté; però un giorno, mentre portava un barile di vino in spalla e dentro il corpo, contro sua voglia morì". La locuzione "in publicis stillicidiis coronato" (nominato facchino nelle pubbliche strade) si riferisce al fatto che, secondo un rito associativo, gli anziani usavano portare il nuovo iscritto alla Corporazione per le osterie e gli facevano battere le natiche sul selciato pubblico per significare che così prendeva possesso del suo ruolo. La fontana, cantata in versi dal Marino e da Giovanni Michele Silos, divenne famosa perché la si attribuì a Michelangelo. Il popolino, che ha un culto speciale per questa statua e vuole che riproduca in modo caricaturiale le sembianze di Martin Lutero, vi appendeva satire ed epigrammi, come al troncone di Pasquino.
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Fontana della Botte
Via della Cisterna · Via San Francesco a Ripa
Roma (RM)
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La fontanella, opera di Pietro Lombardi (1927), è costituita da una botte (il famoso "caratello", utilizzato per il trasporto del vino dai Castelli a Roma), dal cui foro centrale sgorga il primo getto d'acqua, affiancata da due caratteristici "litri", le caratteristiche misure di vetro, dal collo svasato, in uso nelle osterie di un tempo. Dai bolli delle misure zampilla l'acqua raccolta in due vaschette laterali. In basso un tino di legno raccoglie l'acqua dello zampillo centrale.
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