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Borlengo
Zona Tipica: Montagna Modenese e Bolognese

I Borlenghi (o Zampanelle, Burlenghi, Berlenghi a seconda della località) sono ottenuti da un impasto fluido di farina, acqua e sale; vengono poi cotti in un tegame di rame stagnato da cui si ottiene una sottile sfoglia croccante ripiegata su se stessa e ripiena di un tipico condimento fatto con lardo, aglio, rosmarino e parmigiano. Si possono apprezzare e gustare in diversi locali della montagna modenese e bolognese


Crescentine
Zona Tipica: Montagna Modenese

Antico pane montanaro, ottenuta da un sapiente impasto di farina, acqua e sale (in aggiunta si usa anche il latte, il lievito e le uova) e viene preparata in dischetti che un tempo erano cotti in forme tonde di terra refrattaria (dette Tigelle) scaldate sul focolare.
Le crescentine sono condite, dopo essere state tagliate a metà, da un pesto di lardo, aglio e rosmarino ricoperto di parmigiano reggiano grattugiato. Si possono anche imbottire con gli ottimi salumi locali e consumare al posto del pane con la cacciatora e gli umidi, in particolare di funghi. Assieme alle crescentine è servito di solito il gnocco fritto con la caratteristica forma a bolla da accompagnare con i salumi e formaggi.



Pane Carasau
Zona Tipica: Provincia di Nuoro

Nato dalla necessità di mantenere gusto e fragranza per mesi, il pane Carasau, chiamato anche "carta da musica", è formato da sfoglie circolari molto sottili, che i pastori accompagnano al formaggio di pecora o capra, si può gustare anche nella variante Guttiau, condita con olio d'oliva e sale e dorata nuovamente in forno.


Ricette Tipiche: Pane Frattau
Ricette Tipiche: Pane Guttiau

I.G.P.
Pane Casereccio Genzano
Zona Tipica: Genzano (RM)

Pagnotte con “baciature” ai fianchi o filoni rotondi e lunghi con pezzature che vanno da Kg. 0,500 a Kg. 2,5; spessore della crosta di 3 mm; colore della parte interna bianco avorio; profumo di cereale genuino che ricorda il profumo di granaio e sapore sapido.


Spianata Sarda
Zona Tipica: Provincia di Sassari

Pane circolare e piatto di impasto duro, lievitato e salato, ma di consistenza morbida e flessibile, senza mollica ed è divisibile in due fogli. La sua area di diffusione è il Sassarese.


Apfelsaft
Zona Tipica: Provincia di Bolzano

Nessun altro alimentare offre una combinazione cosí armoniosa di zuccheri naturali, acidi, vitamine, minerali e microelementi, come il succo di mela torbido naturale. Inoltre questo succo di mele contiene pochissime calorie.
Per il succo di Mela Alto Adige vengono usate esclusivamente mele raccolte a mano e provenienti da coltivazioni a lotta integrata. Il succo torbido naturale non viene né filtrato né centrifugato.



Biadina
Zona Tipica: Provincia di Lucca

La biadina è un liquore di colore scuro, dal gusto aromatico, delicato e un po’ amarognolo. Ha un intenso odore di erbe e un basso grado alcolico (27% vol.). Ottenuto da un’antica ricetta, questo liquore prevede una lunga macerazione della corteccia di Ginebona officinalis insieme a droghe ed erbe aromatiche miscelate a china.


Nocino
Zona Tipica: Montagna Modenese

Sfrutta una risorsa naturale del territorio dell’Appennino: la noce.
Le antiche ricette, un tempo custodite gelosamente da ogni famiglia, non sono mai del tutto uguali nella proporzione tra malli e quantità d’alcool, nell’aggiunta di acqua e zucchero, nel tipo di aromi naturali inseriti nell’infuso e rimasero per secoli patrimonio della tradizione culturale.



Vermouth di Vino Bianco
Zona Tipica: Provincia di Prato

Il vermouth di vino bianco è una bevanda a basso contenuto alcolico ottenuta fermentando mosto di uva bianca insieme a spezie ed erbe aromatiche. Ha colore ambrato, sapore dolciastro con una nota di acidulo, odore molto intenso speziato e fruttato. Si vende in fiaschi e si produce ad ottobre.


Tartufo Nero Uncinato della Toscana
Zona Tipica: Toscana

(Tuber uncinatum Chatin)
Ha uno strato esterno verrucoso, colore nero e polpa di color cioccolato, con numerose venature ramificate chiare. Questo tartufo è molto simile nell’aspetto al tartufo scorzone, anche se generalmente è di dimensioni più piccole e presenta profumo e sapore più intensi.



Tartufo Nero Pregiato della Toscana
Zona Tipica: Chianti (FI e SI), Mugello (FI), Montagnola senese (SI), Casentino e Val di Chiana (AR)

(Tuber melanosporum Vitt.)
Ha uno strato esterno nero rugoso con verruche minute, poligonali e gleba o polpa nero-violacea a maturazione, con venature bianche e fini che divengono un po’ rosseggianti all’aria e nere con la cottura. Può avere grandezza variabile da quella di una nocciola a quella di un’arancia. Emana un profumo delicato molto gradevole.




I.G.P.
Fungo di Borgotaro
Zona Tipica: Borgotaro (PR), Albareto (PR) e Pontremoli (MS)

Sotto questa denominazione sono comprese quattro varietà di boletus:
Il Boletus aestivalis (o “fungo rosso”) ha cappello emisferico e convesso-pulvinato, cuticola pubescente secca e colore bruno rosso; il gambo, sodo e grosso alla base, è dello stesso colore del cappello ma con toni più chiari; ha una consistenza più soffice.
Il cappello del Boletus pinicola (o “moro”) ha cuticola pruinosa biancastra e colore bruno rossiccio-vinoso; il gambo, tozzo e sodo, ha colore che va dal bianco all’ocra al bruno rossiccio.
Il Boletus aereus (o “magnan”) ha cappello emisferico, poi convesso e piano-allargato, cuticola secca e vellutata, di colore bronzo-ramato; il gambo è sodo, di colore bruno-ocraceo, finemente reticolato; la carne, soda e bianca, ha sapore e odore intensi.
Il cappello del Boletus edulis (o “fungo del freddo”) ha forma simile al precedente con cuticola non separabile e colorazione che va dal bianco crema al bruno castano al bruno nerastro; il gambo sodo, panciuto prima allungato poi, ha colore biancastro tendente al nocciola; la carne è soda e bianca.


* info@fungodiborgotaro.com
: www.fungodiborgotaro.com

Tartufo di Acqualagna
Zona Tipica: Acqualagna (PU)

Ad Acqualagna ogni stagione ha il suo tartufo fresco:
  • Tartufo Bianco
    dal 1 ottobre al 31 dicembre
  • Tartufo Nero Pregiato
    dal 1 dicembre al 15 marzo
  • Tartufo Bianchetto o "Marzuolo"
    dal 15 gennaio al 30 aprile
  • Tartufo Nero Estivo o "Scorzone"
    dal 1 maggio al 31 dicembre



Ricette Tipiche: Trote all'Umbra
Tiella di Gaeta
Zona Tipica: Gaeta (LT)

Derivata direttamente dalla pizza, il cui nome appare per la prima volta al mondo proprio in un documento di Gaeta, il Codex Diplomaticus Caietanus del 997, la Tiella è composta da due sottili strati circolari di pasta, posti uno sull’altro, chiusi lungo i bordi per compressione. Il ripieno è di solito costituito da prodotti di terra o di mare, o da entrambi, secondo la fantasia della massaia. Va cotta al forno in teglie preferibilmente di rame. Non è semplice a farsi, perché una buona Tiella deve risultare umida nel ripieno, morbida e non inzuppata nella pasta esterna, che deve essere sottile. Inoltre deve essere ben cotta anche nella sfoglia inferiore.


Capuss
Zona Tipica: Bolbeno (TN)

Tipica pietanza nominata “capuss” (o anche “capucc” a Bondo, Roncone, ecc..), cucinata a Bolbeno e dintorni, in buona parte della Rendena e delle Giudicarie Esteriori, espressamente nelle ricorrenze patronali dei vari paesi, con una certa abbondanza, così che è possibile trovarne un assaggio in tutte le famiglie.

Vi assicuriamo che sono molto appetitosi e che anche i “foresti” pur rimanendo all’inizio un po’ perplessi di fronte al loro aspetto, forse non molto invitante, ne sono quasi sempre conquistati. La loro preparazione è un po’ laboriosa (qui da noi molti cominciano il mercoledì o il giovedì precedente la festività perché amano assaggiarli nella giornata di venerdì), ma la fatica viene senz’altro ripagata dalla gioia che i propri familiari dimostrano all’apparire in tavola di questo profumato piatto.



Manifestazioni: Notte di Note
Ricette Tipiche: Capuss
Rissêu
Zona Tipica: Liguria

È una delle più famose espressioni artistiche dell'utilizzo della pietra. Si tratta di un manufatto tipicamente ligure che nasce dal sapiente assemblamento di ciottoli di mare di colore diverso per dar vita a rappresentazioni grafiche davvero suggestive. Un classico esempio sono i sagrati delle chiese, così come gli spazi antistanti i più prestigiosi palazzi. I ciottoli, una volta selezionati, venivano poi inseriti in un letto di sabbia fine, precedentemente bagnata e battuta. L'antica tecnica del rissêu si sta perdendo, soprattutto per la mancaza di manodopera qualificata come per la difficoltà di reperire la materia prima, cioè le pietre stesse. L'arte di assemblare pietre per ricavarne figure nasce secoli fa per consolidarsi nel 1700. Lo sviluppo maggiore si ha nei sagrati delle chiese. L'abilità è proprio quella di accostare pietre dai colori e dalle sfumature diverse per creare vari disegni, soprattutto dal tema floreale, e decorazioni. Nel Tigullio sono presenti anche rissêu a 3 colori, combinando al bianco anche il rosso del diaspro e il verde; questo tipo di decorazioni si trovano a Missano, Leivi e Ri (Chiavari).


Ardesia di Lavagna
Zona Tipica: Lavagna e Val Fontanabuona (GE)

Le cave d'ardesia della Val Fontanabuona non sono soltanto casuali buchi, come altre miniere, ma scenografiche caverne, interamente scavate dall'uomo, e solcate da regolari, geometriche scansioni, corrispondenti ai moduli estrattivi. Numerosi visitatori del passato avevano ammirato i "tetti" argentei di Genova, costruiti con sottili lastre di ardesia, così diversa da quella - più dura e più nera - di certe zone francesi; architetti e designers del nostro tempo hanno cominciato ad amare questa pietra morbida e calda, costituita da argilla pigmentata e scistosa, così adatta per i moderni interni di abitazione, e per realizzare oggetti d'arredamento. Un percorso di visita - in parte già aperto, e in parte in allestimento - consente oggi di apprezzare, oltre al "prodotto finito" in pietra nera, anche la storia del suo utilizzo da parte dell'uomo.


Fuiot
Zona Tipica: Piemonte

Tipico recipiente in terracotta al di sotto del quale viene messa una candelina che serve a tenere la pietanza calda. Si usa principalmente per la bagna cauda.


Fischietti rutiglianesi
Zona Tipica: Rutigliano (BA)

Caratteristici fischietti, statuine artistiche riproducenti soggetti caricaturali, zoomorfi o antropomorfi sapientemente modellati dai Figuli, artigiani che tramandano l’antica tradizione del lavoro della creta pazientemente plasmata al tornio, per ricavarne oggetti utili alla casa. Rutigliano ha assegnato a questi maestri il compito di far conoscere al mondo il tipico artigianato locale istituendo una Fiera che si tiene il 17 gennaio in occasione della festa di S. Antonio Abate, ed il Concorso Nazionale del Fischietto in Terracotta.


Cotto dell'Impruneta
Zona Tipica: Impruneta (FI)

Le colline dell'Impruneta, e di parte del Chianti fiorentino, hanno una struttura geologica composita, al cui interno figura spesso un complesso caotico di materiali argillosi e limosi. Proprio da questa componente argillosa derivano quelle terre tanto adatte alla produzione di manufatti che hanno fatto dell'Impruneta la patria del "cotto". La presenza della materia prima accanto ad una superficie boschiva da cui era possibile trarre alimento per le fornaci e, non ultima, la vicinanza alla città di Firenze, produssero all'Impruneta un precoce sviluppo delle manifatture di laterizi e orci fin dal medioevo. Quanto fosse importante e specializzata questa produzione è testimoniato dall'esistenza di una fiorente "Corporazione degli Orciolai e Mezzinai" dell'Impruneta, documentata fin dal 1308. Questi artigiani fornivano al mercato cittadino, oltre che i laterizi, soprattutto gli orci: i contenitori in terracotta in cui si commerciava e si conservava l'olio di oliva. Anche il vino, come gran parte dei generi alimentari, veniva commerciato in contenitori di terracotta prodotti in gran parte all'Impruneta e nelle valli della Greve, dell'Ema e della Pesa.


I presepi di San Gregorio Armeno
Zona Tipica: Via San Gregorio Armeno
Napoli (NA)

Tradizionalmente la Via di San Gregorio Armeno, nel pieno centro di Napoli, rappresenta il punto di riferimento per chi ama il presepe. Le statuine presenti sono diverse per dimensioni e pregio e raffigurano, oltre i tipici personaggi del presepe napoletano, i personaggi della cultura contemporanea napoletana e italiana (Totò è ancora il più rappresentato). Negli ultimi anni si è molto ampliata anche l'offerta di accessori spesso estremamente accurati, realizzati a partire da oggetti quotidiani che diventano i componenti di un'architettura fantastica ma perfettamente rispondente alle tradizioni. Sono presenti anche tutti gli attrezzi ed i materiali per chi il presepe lo costruisce da sé, dal sughero alle foglie secche, alle teste ai corpi delle statuine ancora da realizzare, e non mancano gli elementi tecnologici, come i giochi d'acqua e i finti fuochi.


Cuchi
Zona Tipica: Altipiano di Asiago (VI)

Strumenti popolari a fiato, plasmati in terracotta in sembianze zoomorfe (più tradizionalmente il gallo, ma anche asini o cavalli, uccelli in genere, pesci, rettili e rane) e antropomorfe (contadini, pastori, soldati e carabinieri, madonne e santi). Inventato per imitare gli uccelli, il cuco è stato usato come oggetto scaramantico o di difesa da parte dei contadini contro i predatori di coltivazioni, fino a diventare gioco per bambini, o pegno amoroso, e attualmente espressione artistica e di costume.

: www.altopiano-asiago.com/cuchi

Manifestazioni: Sagra dei Cuchi
Musei: Museo dei Cuchi
Ramai di Force
Zona Tipica: Force (AP)

La loro apprezzata mercanzia comprende attrezzi agricoli: pompe irroratrici, solfatrici, schiumarole e in particolare caldai per il vino cotto. Oppure oggetti destinati a soddisfare le esigenze del quotidiano domestico: caldai, cuccume, conche (graziose anfore aperte, usate per il trasporto dell’acqua potabile e oggi ricercate per farne preziosi portaombrelli), scaldaletti, paioli.

Molti oggetti vengono lavorati a sbalzo e sono destinati all’abbellimento degli interni. Il ciclo del rame è dunque completo, dalla materia prima, quasi sempre costituita da ritagli e rottami, alla fusione, fino all’oggetto finito che si può ammirare e acquistare in loco pronto per l’uso.

Vicino Force, a formare una sorta di piccolo comprensorio del rame battuto, si trova Comunanza; i luoghi del rame di questa cittadina sono ancora pieni di fascino: dal vecchio mulino sulle sponde dell’Aso, ai locali della vecchia fonderia sostituita da una nuova che presenta, in ordinata successione, tre magli, la carbonaia e la legnaia e rispecchia intatta, nel suo lavoro, tutta l’esperienza accumulata dalle passate generazioni. A Comunanza, oltre alla produzione e alla fusione delle “cave” (rame grezzo in forme concave) viene effettuata oggi anche la lavorazione e la vendita diretta di vari oggetti, soprattutto caldai e oggettistica ornamentale.



Lame di Scarperia
Zona Tipica: Scarperia (FI)

Sull'origine della fabbricazione dei "ferri taglienti" si hanno precise informazioni: si parla di produzione di armi per la difesa del castello e per le attività del lavoro agricolo nelle vaste campagne circostanti. La posizione di Scarperia lungo l'importante via di comunicazione verso i mercati del nord, favorì il rapido crescere di questa arte e già nel 1400 era famosa per i sui ferri taglienti e coltelli. Nel 1500 i coltelli raggiungevano non solo i mercati della pianura padana ma anche quelli dell'Europa centrale. Dopo il 1870 si espanse verso il regno delle Due Sicilie. Nel 1908 la legge voluta da Giolitti pose drastiche limitazioni alla lunghezza dei coltelli che potevano essere portati liberamente. Dovevano essere di massimo 10 cm. senza punta e, con la punta, solo di 4 cm. La severa limitazione ridusse la richiesta di coltelli da tasca. Nel corso dei secoli e in una economia che lasciava sempre minor spazio agli artigiani, riuscirono a mantenersi attive quattro botteghe e queste ancor oggi rappresentano la continuità di un'arte secolare.






Monumento alle Merlettaie
Opera del 1983 di M Aldo Sergiacomi nato a Offida nel 1912
Merletto a Tombolo Offidano
Zona Tipica: Offida (AP)

L’arte del merletto a tombolo costituisce una tradizione tipicamente femminile che si fa risalire al 1400 allorché iniziò a diffondersi presso i ceti popolari per poi passare (sec. XVII) alle comunità religiose ed alle famiglie aristocratiche. in particolare fu ad opera delle suore benedetti-ne, giunte ad 0ff da nel 1655, (vedere notizie Monastero di S. Marco) che la pratica del merletto acquistò il carattere di massa.
Il seicento offidano rappresentò sotto questo punto di vista il secolo caratterizzato da una produzione artigianale considerevole: dalle tovaglie di altare ai manti, dalle gorgiere principesche ai camici prelatizi.
Una lettera della comunità locale, datata 1728 e indirizzata al papa Benedetto XIII (1694-1730) per invocare la proibizione dell’importazione dei merletti nello Stato Ecclesiastico, testimonia la consistenza della produzione dei merletti.
A tale riguardo si segnala l’operato di Maria Carlini Sieber (1762-1833) che, vedova di un violinista cecoslovacco, si dedicò all’insegnamento dell’arte del merletto.
Merletti dunque per la casa e per la chiesa ma successivamente «come utile contributo alle entrate familiari».
Caso unico nell’artigianato femminile dell’italia centro-meridionale, è stata, nel 1979, la costituzione della Cooperativa Artigiana Merlettaie (CO. AR. ME.), con lo scopo di produrre e vendere direttamente i lavori eseguiti secondo l’antica tradizione offidana.
I lavori del merletto e dei pizzi a tombolo più usati sono: il «punto rinascimento (sette coppie di fuselli soltanto), tutti arabeschi di stradelline unite da travette con la “rete” esagonale a nido d’ape; il “punto Venezia” (9-10 coppie di fuselli), arricchito da «riccioli» simili al motivo etrusco dell’onda e della viola in varie forme di fiore; infine, il preziosissimo “pizzo antico”.



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