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Valle dei Templi
Agrigento (AG)
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Tra i resti dell'antica Akragas troviamo il Tempio della Concordia, il Tempio di Giove Olimpico e i Templi di Giunone, di Ercole e di Castore e Polluce.
Orario dalle 9 fino a un'ora prima del tramonto
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Biglietto: 4 € Informazioni: ( 0922/497111
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Teatro di Eraclea Minoa
Area Archeologica di Eraclea Minoa
Cattolica Eraclea (AG)
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Il teatro è sistemato nella cavità di una collinetta sul promontorio di Capo Bianco. E' risalente alla fine del IV° secolo a.C., in parte scavato nella roccia di tufo, costruito con conci di marna molto friabile e di facile erosione. Presenta le caratteristiche geometriche e strutturali del IV° secolo a.C. con la sua cavea semicircolare rivolta verso il mare. Ha un diametro di 33 metri, è diviso i nove settori da otto scalette, per un numero di dieci ordini di sedili, preceduti dai seggi con spalliera e braccioli. Successivamente venne trasformato ed ingrandito.
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Ponte Acquedotto dei Salassi
Pondel
Aymavilles (AO)
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Largo 2,40 m, alto 4 m con una luce dell'arco di 15 m, è lungo 50 m e attravarsa un orrido con rocce vive a strapiombo profondo sessanta metri. E' il solo ponte di epoca preromana con il passaggio per i pedoni che abbia anche una parte sottostante totalmente chiusa in galletria, alta 3 metri circa. Secondo l'opinione più accreditata si tratterebbe di una delle pochissime strutture suprstiti di un grandioso impianto idraulico utilizzato per scopi minerari dagli antichi Salassi. Di questa colossale opera di canalizzazione, che a Montjovet doveva avere un ponte di legno di architettura stupefacente, parlerebbero addirittura Aristotele e Strabone. Quando i romani cominciarono le guerre alpine, occuparono il territorio dei Salassi, confiscarono le miniere e le affidarono in appalto ai pubblicani ma la manodopera era ancora fornita dai Salassi, che, scrive Plinio il Vecchio, "...avendo il possesso delle alte cime vendevano l'acqua". Ma nel 40 a.C. i Salassi si ribellarono e distrussero le opere di canalizzazione. Successivamente l'intero popolo venne distrutto e reso schiavo tranne qualche migliaio di superstiti che si rifugiarono sulle montagne; infine il vecchio campo militare fu trasformato nella città di Aosta.
La località prende il nome da questo ponte (Pont d'El cioè ponte dell'acqua) sul torrente Grand Eyvia.
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Scavi Archeologici di "Frascole"
Loc. Poggio di Frascole
Dicomano (FI)
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La località Poggio di Frascole rappresenta uno dei principali complessi archeologici del Mugello e della Val di Sieve, nonché l’unico dove l’indagine si sia potuta svolgere nell’arco di oltre un decennio con relativa continuità, accompagnata da un sistematico restauro delle strutture archeologiche, in vista di una fruizione pubblica. Tale opera di sistemazione è ormai quasi ultimata ed il complesso è già visitabile.
Il luogo era già noto archeologicamente dalla fine del secolo scorso per il ritrovamento di reperti sporadici ma altamente significativi, quali una serie di frammenti ceramici con iscrizioni etrusche. C’era inoltre notizia, dalle fonti letterarie e d’archivio, della passata esistenza nel sito di una chiesa dedicata a San Martino che risultava già presente nella seconda metà del XIII secolo e si sapeva intenzionalmente demolita nel 1465, per essere ricostruita più a valle, nella località propriamente detta Frascole, ove tuttora si trova: sulla esatta ubicazione di essa, però, non si aveva precisa indicazione, anche se pareva logico supporla sulla sommità del poggio.
I risultati di una accurata e capillare ricerca di superficie, condotta negli anni ’60 dal Gruppo Archeologico Dicomanese, portarono nel 1972 ai primi saggi esplorativi da parte della Soprintendenza Archeologica per la Toscana; a partire dal 1978, infine, campagne sistematiche di scavo e restauro si sono succedute a cadenza pressoché annuale, portando all’acquisizione di una chiesa medievale, a pianta rettangolare, di modeste dimensioni, fornita però di un piccolo ma dignitoso sagrato lastricato in pietra; di un’imponente struttura etrusca, a pianta rettangolare, costruita a secco con blocchi e lastre di arenaria locale
Orario giorni feriali su appuntamento C/o Sig. Bruni 055 8387404 - Festivi 9-12 16-19
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Informazioni: ( 055 8387404
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Scavi di Santa Reparata
Piazza Duomo (interno cattedrale)
Firenze (FI)
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I resti di Santa Reparata, l’antica cattedrale di Firenze che mantenne questo nome fino al 1412, anno in cui fu sostituito con quello di Santa Maria del Fiore, forniscono un rilevante contributo alla conoscenza dell’arte, della storia e della topografia cittadina. I resti più antichi sono ad una quota probabilmente di poco superiore al livello della città romana, ovvero alla stessa quota di base del Battistero.
la Domenica e nei seguenti giorni: 1° Gennaio, 6 Gennaio, da Giovedì Santo a Pasqua, 24 Giugno, 15 Agosto, 8 Settembre, 1° Novembre, 8 Dicembre, 25/26 Dicembre Orario 10-17.40
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Biglietto: 3,00 € Informazioni: ( 055 2302885
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Tombe Erusche "La Montagnola" e "La Mula"
Viale Fratelli Rosselli,95 e Via della Mula 2
Sesto Fiorentino (FI)
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La vicinanza di una città dell’importanza di Fiesole non mancò di influenzare le vicende del popolamento della zona di Sesto fin dall’epoca etrusca, come dimostrano notevoli ritrovamenti archeologici quali la tomba della Montagnola (scavata nel 1959) e l’altra sotto la villa la Mula – della quale costituisce la cantina - entrambe a "tholos" e riferibili al VII-VI secolo a.C. Tra gli altri ritrovamenti etruschi sono ancora da ricordare la tomba arcaica di Palastreto, distrutta dopo il suo ritrovamento nel 1901, la stele di Camporella, riferibile al VII-VI secolo a. C., la tomba a "tholos" rinvenuta alla metà del secolo scorso nel giardino della Villa Torrigiani ed anch’essa distrutta, il cippo funerario de Il Neto rinvenuto nel 1903 presso la Villa Gamba Ghiselli, riferibile al VI secolo a. C. ed ora al Museo Archeologico di Firenze.
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Informazioni: ( 055-4496334
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Janna 'e Pruna
Monte Senes
Irgoli (NU)
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Santuario di età nuragica dedicato al culto delle acque. Esso comprende due recinti sacri, un tempio ed altri edifici connessi alle attività del santuario. Un grande recinto rettangolare costruito con grossi massi granitici disposti a filari regolari delimita l'area destinata alla celebrazione dei riti e alla deposizione delle offerte. All'interno dello spazio sacro si trova un secondo recinto trapezoidale che racchiude un edificio dalle caratteristiche singolari: si tratta di un tempietto vero e proprio composto da un corpo principale circolare preceduto da un vestibolo.
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Informazioni: ( 0784/97200 - 0784/9074
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Teatro romano di Locri
Contrada Marasà
Locri (RC)
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Il teatro si trova sul dromo della città antica; la cavea è appoggiata su un pendio naturale della collina, con i gradini realizzati mediante il taglio della pietra tenera locale. Il complesso consta di sette settori divisi da scalette; ed in pianta l’edificio risulta più grande di un semicerchio. L’impianto greco su cui si imposta il rifacimento romano è del IV sec. a.C.; il primo rifacimento romano data alla metà del I sec. a.C., seguito da altri rimaneggiamenti non ben databili. Gli interventi romani sono ben visibili in alcune zone della gradinata e dell’orchestra (con la costruzione dei corridoi laterali).
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Informazioni: ( 0964/390023
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Tomba della Quadriga Infernale
Necropoli delle Pianacce
Sarteano (SI)
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E' scavata nel travertino ad una profondità di 5 metri, si accede mediante un corridoio di 20 metri. E' decorata da un ciclo pittorico con colori vivaci e accesi che risaltano sopra l'intonaco bianco. Un lato del corridoio di accesso è decorato con una quadriga (due leoni e due grifi), che traina un carro condotto da un demone dall'aspetto inquietante. La tomba ha restituito anche parte del suo corredo originario che indica la sua creazione negli ultimi decenni del IV sec. a.C. e la sua utilizzazione per tutta la prima metà del III sec. a.C.
Per motivi di conservazione attualmente la tomba non è aperta al pubblico
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Parco archeologico di Neapolis
Poco fuori dell'abitato.
Siracusa (SR)
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Tra i monumenti principali presenti ricordiamo l'Orecchio di Dioniso, l'anfiteatro romano, il tempio greco.
Chiuso il lunedì Orario dalle 9 fino a due ore prima del tramonto
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Biglietto: 2 € Informazioni: ( 0931/66206
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Parco archeologico di Selinunte
Marinella di Selinunte
Castelvetrano (TP)
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La più occidentale delle colonie greche della Sicilia, deriva il nome dal vocabolo selinon (prezzemolo), raggiunse il massimo dello splendore nel V secolo, sopravvisse fino al medioevo e se ne perse, poi, ogni traccia.
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Informazioni: Ufficio Informazioni ( 0924/46251
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Cisterna e muro meridionale della Basilica
Abside di Santa Maria Foris Portas
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Parco Archeologico di Castelseprio
Castelseprio (VA)
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Nel 1247 Ottone Visconti ordinò di demolire Castersaprio e da allora, per sette secoli, la boscaglia si impadronì delle rovine. Gli scavi iniziati negli anni cinquanta hanno finalmente riportato alla luce resti del castello e delle torri, parte della basilica di San Giovanni Evangelista, un piccolo battistero con due vasche battesimali, una chiesa dedicata a S. Paolo e i resti di un convento tardomedievale.
Il monumento più importante fra quelli emersi dagli scavi è senza dubbio la piccola chiesa di Santa Maria Foris Portas, posta a qualche centinaio di metri dal perimetro del castello: si tratta di un tipico edificio paleocristiano, con tre absidi disposte a trifoglio. Si ritiene che la chiesa risalga al VII e forse al VI secolo, sia per la forma della pianta che per gli affreschi che decorano l'interno.
Il parco archeologico si raggiunge da Castelseprio attraverso una strada asfaltata che giunge fino alla Casa dei Custodi ove vi è ampia possibilità di parcheggio.
Chiuso il Lunedì, il 1° Maggio e a Natale. Orario di Apertura:
Martedì-Sabato: 08.30-19.20
Domenica e festivi: 09.30-18.20
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Biglietto: Ingresso libero Informazioni: ( 0331/820438
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Rovine di Vulci
Canino (VT)
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Vulci, una delle più potenti città etrusche, fu distrutta dai Romani, ma le sue le fortificazioni, il tempio, l'emporium sono ancora visibili come testimoni della sua grandezza. La necropoli principale si estendeva lungo le rive del fiume Fiora. Per le visite rivolgersi al Museo ospitato nel Castello dell'Abbadia ricco di preziosi reperti archeologici molti dei quali provenienti proprio da Vulci.
Orario delle visite: ottobre-febbraio 9.00-14.00 14.30-16.00 marzo aprile 9.00-14.00 14.30-18.00 maggio-settembre 9.00-13.30 15.30-19.30
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* info@vulci.it : www.vulci.it
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Necropoli di Vulci
Montalto di Castro (VT)
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La necropoli orientale dista 2 km circa dagli scavi di Vulci. Dalla terrazza panoramica che domina la valle del Fiora è possibile scorgere i resti del settore orientale della città. Percorrendo un breve sentiero si raggiunge la tomba François, celebre per la sua architettura e per la ricca originaria decorazione pittorica della quale rimangono alcune tracce. Poco distante si trova la tomba delle iscrizioni al cui interno sono ancora visibili iscrizioni etrusche.
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* info@vulci.it : www.vulci.it
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